La scuola è senza sede e fa l’open day in piazza – Campania

La scuola è senza sede e fa l’open day in piazza – Campania

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Manifestazione in strada per l’istituto “Marconi” di Giugliano


(ANSA) – NAPOLI, 17 DIC – La scuola non ha una sede e fa
l’open day in strada. E’ accaduto a Giugliano dove la
manifestazione di presentazione del programma e delle attività
del prossimo anno scolastico dell’istituto superiore “Guglielmo
Marconi” si è svolta in piazza Gramsci. Un evento che ha visto
anche la partecipazione del sindaco di Giugliano, Nicola
Pirozzi, ma innanzitutto di numerosi studenti e genitori che
hanno chiesto alla politica di fare presto per l’assegnazione di
nuovi spazi ed aule.
   
Il “Marconi” dallo scorso settebre non ha una sede. Quella di
via Basile è inagibile ed ha bisogno di lavori di
ristrutturazione già finanziati dalla Città metropolitana di
Napoli ma non ancora iniziati e che avranno una durata di almeno
due anni. Così gli studenti dall’avvio delle attività
scolastiche sono costretti a seguire le lezioni solo di
pomeriggio, ospitati negli altri quattro istituti superiori
della città di Giugliano.
   
Una situazione che ha creato non pochi disagi. A gennaio
dovrebbero essere pronti alcuni locali di una villa storica del
centro cittadino. Ma sono spazi insufficienti per accogliere
tutti i 1400 studenti. Il Comune di Giugliano ha a disposizione
alcune strutture, come suggeriscono diversi genitori, che si
potrebbero mettere a disposizione con rapidissimi lavori di
manutenzione.
   
Ma dinanzi alle difficoltà la dirigente scolastica, Giuseppina
Nugnes, e i docenti non si sono arresi. Anzi hanno deciso di
rilanciare ampliando l’offerta formativa Dal prossimo anno
accanto ai sette indirizzi di studio professionale e tecnico
sarà istituito anche il liceo delle scienze umane.
   
“Chiediamo che agli studenti del ‘Marconi’ – dice la dirigente
Nugnes – siano offerte le stesse opportunità garantite agli
studenti giuglianesi, iniziando dal frequentare la scuola in
orario mattutino. La frequenza solo pomeridiana per questi
ragazzi implica tante rinunce. Una fra tutte: non possono fare
sport”.
   
Ora si spera che dopo circa quattro mesi di attesa la Città
metropolitana di Napoli (che ha la competenza sulle scuole)
metta finalmente fine a questa situazione. (ANSA).
   

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